Alla scoperta dell’Azerbaijan Paese emergente ricco di storia

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Una interessante realtà si affaccia alla nuova conoscenza del mondo occidentale: è quella della Repubblica dell’Azerbaijan, che dal 24 ottobre scorso fa parte, come membro non permanente, del Consiglio di Sicurezza dell’ONU per gli anni 2012-2013. Nella sedicesima tornata delle elezioni la candidatura dell’Azerbaigian, in gara contro le candidature della Slovenia e dell’Ungheria, nel gruppo dei Paesi dell’Europa orientale ha infatti ottenuto una vittoria incondizionata prima sull’Ungheria e poi sulla Slovenia, ricevendo 155 voti, ben oltre i 129 necessari. La qualifica di membro non permanente dell’Azerbaigian nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU decorrerà dal 1 gennaio 2012 e continuerà fino al 31 dicembre 2013. Durante questo biennio, l’Azerbaigian, di turno a sua volta per il periodo di un mese, assumerà le funzioni di Presidente del Consiglio di Sicurezza. L’Azerbaigian è il primo Stato, tra quelli del Caucaso meridionale e dell’Asia centrale, ad aver scritto il proprio nome nella storia a caratteri d’oro diventando membro del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU è un organo delle Nazioni Unite responsabile per garantire la pace e la sicurezza mondiale, composto da 5 membri permanenti e da 10 membri non permanenti. Il Consiglio di Sicurezza ha potere decisionale ed è attore principale nelle questioni più importanti e urgenti a livello globale.

L’Azerbaijan si estende su una superfice di 86.600 km² con una popolazione di 8.120.000 abitanti che parla la lingua azero ed è in maggioranza musulmana/sciita; l’ordinamento dello Stato è quello di Repubblica Presidenziale. Ricco di petrolio, il Paese è situato nell’Asia transcaucasica, a sud dello spartiacque montuoso che lo separa dall’Europa, e confina con il Mar Caspio a est, con la Russia a nord, la Turchia a ovest, la Georgia a nordovest, l’Armenia a ovest e l’Iran a sud.

L’Azerbaigian è una repubblica laica ed unitaria, con una democrazia emergente. È il Paese più grande del Caucaso sia per superficie sia per popolazione. È anche uno dei fondatori della Comunità degli Stati Indipendenti, GUAM ed è membro del Consiglio d’Europa dal 2001. Ha una Missione Permanente nell’Unione Europea e ospita anche una Missione della Commissione Europea.

Ricco di petrolio, il Paese è situato nell’Asia transcaucasica, a sud dello spartiacque montuoso che lo separa dall’Europa, e confina con il Mar Caspio a est, con la Russia a nord, la Turchia a ovest, la Georgia a nordovest, l’Armenia a ovest e l’Iran a sud.

Diverse fonti ipotizzano differenti origini dell’Azerbaigian. Alcuni ipotizzano che in passato fosse popolato da gente di aspetto nordico, alti, biondi, con gli occhi azzurri che sarebbero gli antenati dei turchi di oguz. Questo territorio dopo la conquista di Alessandro Magno venne assegnato al satrapo Atropate, e assunse il nome di Atropatene. Con questo nome fu conosciuto dagli arabi, che però lo pronunciavano Adhurbadhagan. In Azerbaigian il fuoco è un culto sacro ereditato dallo zoroastrismo inizialmente nato in Azerbaigian, poi diffuso in altri territori, infine diventata religione ufficiale della Persia. Il culto del fuoco è legato ai fenomeni naturali di petrolio e gas, la ricchezza principale del paese. Ai tempi gli adoratori del culto di fuoco sacro arrivavano dall’India per visitare i templi di Baku – capitale dell’Azerbaigian.

Le prime tracce della presenza dell’uomo nel territorio dell’Azerbaigian risalgono all’Età della Pietra e sono legate alla cultura Quruçay della Grotta Azykh. Reperti del Paleolitico Superiore, in particolare di epoca musteriana, sono state trovate nelle grotte di Tağlar, Damcili, Zar e Yataq-yeri. I ritrovamenti di frammenti di brocche di vino secco nelle necropoli della Leylatepe e Sarytepe testimoniano l’attività agricola dell’Età del Bronzo.

Tutto il Caucaso del Sud fu conquistato dagli Achemenidi intorno al 550 a.C., il che comportò la diffusione dello Zoroastrismo in questa parte dell’Impero dei Medi. Dopo la conquista da parte di Alessandro Magno, i Seleucidi che ereditarono il Caucaso, si ritirarono sotto la pressione di Roma e dei Greci secessionisti in Battria.

Dal 1922 l’Azerbaijan iniziò a gravitare intorno alla Russia bolscevica ed entro qualche decennio entrò a far parte dell’URSS. Gli anni della presenza russa videro un incremento dell’industria estrattifera e molte delle strutture allora costruite sono ancoraggi in funzione. Durante la seconda guerra mondiale l’Azerbaigian fornì la maggior parte del petrolio utilizzato dall’Unione Sovietica nella guerra contro la Germania nazista. I tedeschi tentarono alcune volte l’occupazione di Baku per avere il controllo del petrolio, ma tutti i tentativi fallirono grazie alla resistenza dell’esercito sovietico. A seguito della politica di glasnost’ iniziata dal segretario generale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica Michail Gorbačëv, ebbero inizio disordini economici, politici e scontri etnici, in particolare nella Regione del Nagorno-Karabakh. Le manifestazioni per l’indipendenza a Baku furono soffocate nella violenza.  Il 18 ottobre 1991 l’Azerbaigian dichiarò la propria indipendenza i cui primi anni furono funestati dall’inizio della Guerra del Nagorno-Karabakh contro l’Armenia che ha occupato il territorio del Karabakh ed altri regioni vicini. Alla fine della guerra nel 1994 l’Azerbaigian perse un sesto del suo territorio. Nel 1993 a seguito delle dimissioni del Presidente Abülfaz Elçibay, l’ex primo segretario del Partito Comunista Azero Heydar Aliyev venne eletto come nuovo presidente. Aliyev riuscì ad ottenere il cessate fuoco che dura fino ad oggi. Nei primi anni del suo governo riuscì anche ad abbassare sostanzialmente il tasso di disoccupazione rimettendo in moto l’economia quasi distrutta dopo la guerra del Nagorno-Karabakh. Nel 1998 Heydar Aliyev fu rieletto per la seconda volta.

Baku, la capitale dell’Azerbaijan

 

Se si vuole conoscere l’Azerbaijan bisogna conoscere Baku, la capitale, la più grande città e il più grande porto dell’Azerbaigian e di tutto il Caucaso. Situata sulla costa meridionale della penisola Absheron, la città si compone di tre parti principali: il centro, la vecchia Città Murata estesa sul territorio di 21,5 ettari e la parte della città costruita nell’epoca Sovietica. Baku è considerata una delle più antiche e più grandi città dell’Oriente. La sua popolazione è stimata in oltre 2 milioni di persone.

La prima citazione scritta della città di Baku risale all’885 in occasione dell’inizio della dinastia dei Bagratidi. La città cominciò ad assurgere al rango di importante centro cittadino dopo la distruzione della città di Shemakha dopo un terribile terremoto nel XII secolo sotto il regno dello Shirvanshah Ahsitan I che elesse Baku a capitale. Nel 1501 lo scià safavide Ismail I pose sotto assedio la città che però resistette all’attacco grazie alla sua doppia cinta di mura. Nel 1540, tuttavia la città venne conquistata dall’esercito della dinastia safavide e nel 1604 la fortezza di Baku venne rasa al suolo per ordine dello scià persiano Abbas I. Il 26 giugno 1723, dopo un lungo assedio e un pesante cannoneggiamento, la città si arrese alle truppe russe dello zar Pietro il Grande, il quale per decreto stabilì che Baku venisse presidiata da ben due reggimenti forti di circa 2400 soldati circa. Nel 1795 la città venne conquistata dalle truppe del sovrano della dinastia Qajar Mohammad Khan Qajar durante la sua lotta contro la Russia zarista per la sottomissione di tutto il Caucaso settentrionale. Nella primavera del 1796, per ordine della zarina Caterina II le truppe russe diedero via ad una grande offensiva nel Transcaucaso che vide la resa di Baku al contingente russo di 6.000 soldati giunti per conquistarla. Il 13 giugno 1796 la flotta russa entrò nella baia di Baku e subito dopo venne istituita una guarnigione permanente con a capo il generale Pavel Tsitsianov. Tuttavia lo zar Paolo I ordinò la cessazione della occupazione della regione e il ritiro delle truppe che lasciarono Baku nel 1797. Il successivo sovrano russo Alessandro I mostrò un rinnovato interesse per la conquista di Baku che venne riconquistata l’8 febbraio 1806. Nel 1813 il possesso da parte della Russia della città venne sancito con il Trattato di Golestan con il quale si sanciva il passaggio di Baku e di gran parte della regione caucasica all’Impero Russo.

A partire dal 1873 Baku assistette al boom petrolifero che diede un forte impulso al suo sviluppo urbanistico e industriale, dando vita al distretto noto come la Città Nera. In un breve lasso di tempo la città vide la fioritura di rappresentanze e delegazioni di compagnie provenienti da ogni angolo del mondo: svizzeri, inglesi, italiani, francesi, belgi, tedeschi e persino americani.

All’inizio del XIX secolo, Baku era un insediamento di frontiera con l’aspetto di un ducato medievale. Tra le sue mura vecchie di settecento anni, strette strade di ciottoli serpeggiavano lungo mercati all’aperto pieni di attività, piccole case di fango e un minareto dal quale una principessa era saltata giù morendo per sfuggire al padre incestuoso. Carretti di legno dal colore dell’arcobaleno chiamati arbas, larghe carrozze montate su irregolari ruote alte sette piedi, trasportavano persone e beni attraverso il deserto circostante. La baia a forma di mezzaluna – più di sette miglia da estremità a estremità e quindici di circonferenza – brulicava di barche da pesca provenienti dalla città Hastarkhan, sulla costa settentrionale, e di mercanti neri provenienti dalla costa meridionale della Persia.[3]

All’inizio del XX secolo la città fu teatro di scontri nel quadro della Rivoluzione russa e di episodi di violenza etnica. I bolscevichi costituirono la Comune di Baku e, nell’estate del 1918, l’offensiva ottomana portó alla Battaglia di Baku, l’ultima battaglia della prima guerra mondiale sul fronte del Caucaso. Nel 1920, della celebre Conferenza Comintern dei Popoli Orientali: il Congresso di Baku.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, la città svolse un ruolo vitale per il rifornimento di petrolio al resto del paese; la fornitura venne sospesa dall’avanzata dei tedeschi nel 1942 (Operazione Blu) e solo dopo la vittoria nella Battaglia di Stalingrado, con il ritiro delle truppe dell’Asse dal Caucaso, ripresero i rifornimenti.

Baku ha una vita molto intensa per quanto riguarda il teatro, l’opera e il balletto che hanno un ricco programma basato sul repertorio locale ed internazionale. Il Cinema principiale è l’“Azerbaijan Cinema”, situato nel cuore della città. Invece, il Teatro Statale dell’Opera e Balletto progettato dall’architetto Bayev durante il primo boom petrolifero è considerato uno delle music hall più rinomate di Baku.La Filarmonica Stataleè stata appena ristrutturata e offre spesso concerti di musica classica interpretata da artisti locali ed internazionali. Vi è anche una sala all’aperto dove si organizzano piacevoli spettacoli durante la stagione estiva.

Nel dicembre del 2000, la Città Vecchia, il Palazzo degli Shirvanshah e la Torre della Vergine sono stati dichiarati dall’UNESCO come Patrimonio dell’umanità. La maggior parte dei muri ristretti dopo la conquista russa del 1806 sono state conservate. Questa parte della città è un complesso caratterizzato da strettissime vie che collegano palazzi antichi, include anche il Palazzo degli Shirvanshakh, due caravanserragli,la Torre della Vergine il simbolo di Baku con la meravigliosa vista della baia. Vi sono anche numerosi hammam e piccole moschee spesso senza alcun segno che li distingua dagli altri palazzi.

Baku è una delle mete turistiche più importanti del Caucaso. La città vanta delle diverse attrazioni turistiche, come la Torre della Vergine, Palazzo dei Shirvanshakh e la Città Murata. Il tempio di Ateshgah viene visitato dai turisti ma anche dai pellegrini da tutto il mondo. Il Museo Archeologico Etnografico Qala è un museo sotto il cielo aperto con una superficie totale di 1,2 ettari. Nel museo vengono esposti gli oggetti archeologici trovati nel territorio della Penisola dell’Absheron. Vi sono anche delle Kurgan, case e altri monumenti originari di questa area appartenenti a Terzo-secondo millennio a.C. Per chi volesse conoscere la ricca tradizione locale della produzione dei tappeti ed acquistarne degli esempi vi è un grosso centro artigianale Azer Ilme con una ricca esposizione dei tappeti prodotti interamente a mano dalle 350 artigiane impegnate nella produzione.

Nei dintorni di Baku si trova Qobustan i cui graffiti preistorici sono uno spettacolo impressionante di per sé, ma anche il paesaggio intorno nel semi-deserto e la vista del Mar Caspio con gli innumerevoli vulcani di fango creano un’immagine quasi irreale.

Domenico Coco

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